Riflessioni
di un uomo solo
“E' così triste quando ti rendi
conto di avere un mondo dentro di te,
ma non i mezzi per farti capire!”
Tutto scorreva apaticamente e tutto era
come al solito, quel giorno...
La pioggia, il vento, il grigio
sbiadito che caratterizzava il mattino
e i soliti volti, che con fare educato
cercavano di ingannarmi.
Ed era tutto così strano, tutto così
familiare... Tutto un'enorme finzione!
Così anch'io fingevo di non capire,
per non ferire in nessun modo quella gente...
Per non turbare profondamente quei
pilastri su cui avevano costruito un'intera vita...
E nel mentre, combattevo la mia solita
ed eterna battaglia con me stesso!
La verità è che nessuno avrebbe mai
potuto capire quello che si celava dentro di me.
Quello che la mia mente avrebbe potuto
dire loro.
Quanto sconvolgimento avrei potuto
causare!
La paura era un'emozione che avevo
superato da un pezzo ed ora era completamente stata sopraffatta dal
vuoto.
Che c'è di più orribile di un vuoto?
Che c'è di più terrificante del
niente assoluto?
Ignorare è troppo facile, ed era
quello che avevano scelto loro.
La conoscenza è rischio ed era quello
che avevo scelto io.
Tuttavia sapevo di non avere vita
facile, sapevo di essere solo...
E anche se ci provi ad amarla e ad
apprezzarla fino al punto di desiderarla,
la solitudine è qualcosa che da sempre
ha il potere di farci male,
il potere di toglierci qualcosa...
Scegliete voi cosa.
16 Gennaio 2016,
Francesco Cerenzia
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